Elemento | Descrizione |
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Tipo di intervento | Creazione percutanea di una fistola arteriovenosa (AVF) senza incisione chirurgica, sutura o impianti permanenti. |
Punto di accesso | Accesso venoso singolo tramite guida ecografica, senza fluoroscopia. |
Localizzazione anatomica | Anastomosi tra l'arteria radiale prossimale e la vena perforante, creata distalmente alla piega del gomito. |
Flusso ematico | Moderato, compreso tra 800 e 1100 mL/min, per ridurre il rischio di complicazioni cardiache e trombosi. |
Maturazione della fistola | Raccomandato il follow-up a una e quattro settimane post-procedura, con eventuali procedure di supporto (es. dilatazione con palloncino, posizionamento di coil). |
Criteri per l’uso | Pazienti con diametro minimo delle vene di 2 mm e separazione artero-venosa inferiore a 1,5 mm, indicato per pazienti con malattia renale cronica in dialisi. |
Controindicazioni | Vasi bersaglio di diametro inferiore a 2 mm o distanza tra arteria e vena superiore a 1,5 mm, calcificazioni occlusive. |
Potenziali complicazioni | Occlusioni totali o parziali, sindrome da furto, stenosi, ematoma, infezioni, necessità di superficializzazione dei vasi o altre procedure di assistenza alla maturazione. |
Accettazione del paziente | Procedura minimamente invasiva che migliora l'accettazione grazie all'assenza di cicatrici chirurgiche e a un ridotto rischio di aneurismi nel segmento di cannulazione. |
Assistenza post-procedura | Educazione del personale dei centri di dialisi su posizionamento dell'ago e criteri per la cannulazione iniziale (es. aghi 17G, flusso 250 mL/min). |
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"Ellipsys Vascular Access System"
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