Trombosi venosa dei seni cranici
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Descrizione
- La trombosi venosa cerebrale (CVT) consiste nell'occlusione delle vene intracraniche, incluse vene corticali, profonde e seni durali.
- Rappresenta la causa del 0,5-3% degli ictus
Epidemiologia
- Interessa prevalentemente individui giovani con un'età spesso inferiore ai 55 anni (età mediana intorno ai 40 anni) e bambini
- Prevalenza nel sesso femminile
- donne in età riproduttiva
- rapporto femmine/maschi di circa 3:1
Eziopatogenesi
- Idiopatica (circa 12%)
- Infezioni locali
- mastoidite
- sinusite
- Compressione vascolare da masse intracraniche o traumi cranici
- Alterazioni della coagulazione
- fattore V di Leiden
- mutazione G20210A della protrombina
- Terapie ormonali
- contraccettivi orali
- steroidi
- Gravidanza e puerperio
- Condizioni sistemiche
- sepsi
- disidratazione
- neoplasie
- malattie del tessuto connettivo
Fisiopatogenesi
- Ostruzione trombotica del deflusso venoso cerebrale
- aumento della pressione venosa e capillare
- riduzione della pressione di perfusione cerebrale
- meccanismi di danno tissutale che includono
- l'edema citotossico
- dovuto al malfunzionamento delle pompe ioniche di membrana
- l'edema vasogenico
- secondario alla rottura della barriera emato-encefalica
- l'edema citotossico
- meccanismi di danno tissutale che includono
- questi processi possono culminare in
- ipertensione endocranica
- ischemia venosa
- infarto (spesso emorragico) e/o emorragia parenchimale
- riduzione della pressione di perfusione cerebrale
- aumento della pressione venosa e capillare
Manifestazione clinica
- Cefalea (89-91%)
- cefalea a esordio improvviso ("thunderclap headache")
- Alterazione dello stato di coscienza
- fino a stati di coma
- Deficit neurologici focali (52-68%)
- emiparesi
- afasia
- Crisi epilettiche (39-44%)
- Sintomi di ipertensione endocranica
- Nausea e vomito
- Papilledema
- Alterazioni visive
- Diplopia
Imaging
Radiologia tradizionale (RX)
- Non indicata nella diagnosi della trombosi venosa cerebrale.
Ecografia
- Non indicata nella diagnosi della trombosi venosa cerebrale.
Tomografia Computerizzata (TC)
- TC basale senza contrasto
- segno della vena iperdensa (entro 7-14 giorni)
- possibili emorragie intracerebrali a forma di "anacardo"
- TC con contrasto (venografia)
- difetto di riempimento sinusale (segno del delta vuoto)
- sensibilità circa 95% rispetto a DSA
- difetto di riempimento sinusale (segno del delta vuoto)
- TC perfusion (non routinaria)
- alterazioni di perfusione non corrispondenti a territori arteriosi.
Risonanza Magnetica (RM)
- T1: trombo isointenso in fase acuta, iperintenso in subacuta.
- T2: trombo ipointenso (può simulare flow-void).
- FLAIR: iperintensità dei solchi indicativa di emorragia subaracnoidea localizzata.
- T1 con contrasto: enhancement pachimeningeo/leptomeningeo focale.
- Diffusione (DWI/ADC): restrizione di diffusione nelle fasi croniche.
- MR Venografia (MRV): assenza del segnale di flusso
- TOF 2D frequentemente usata, migliore sensibilità con MRV con contrasto
Angiografia
- DSA storicamente gold-standard
- oggi poco utilizzata come metodica primaria per l'invasività e la necessità di esperienza specifica
Diagnosi Differenziale
- Seni venosi ipoplasici
- Granulazioni aracnoidee (corpi di Pacchioni)
- Ematoma subdurale
Diagnostica di laboratorio
- Indagini su patologie trombofiliche
- fattore V Leiden
- protrombina
- anemia falciforme
- coagulopatie acquisite
- Test specifici secondo sospetto clinico
- infezioni
- patologie autoimmuni
Trattamento
Trattamento chirurgico
- Craniectomia decompressiva in pazienti selezionati con rischio di erniazione cerebrale
Trattamento interventistico
- In casi selezionati trombolisi diretta mediante cateterismo dei seni venosi cerebrali
- In casi selezionati trombectomia meccanica
Entrambi gli approcci permettono di ottenere una rapida rimozione del carico trombotico, ripristinando il deflusso venoso e mitigando l'ipertensione endocranica, prevenendo dunque un ulteriore danno parenchimale.
Entrambe le tecniche rappresentano una potenziale opzione terapeutica per pazienti con quadri di trombosi severa che non rispondono alla terapia anticoagulante o che presentano caratteristiche cliniche e radiologiche associate a prognosi infausta.
Ad ora i trattamenti interventistici sono considerati una terapia "di salvataggio" ("rescue therapy"), riservata ai casi più gravi e refrattari.
Trattamento medico
- Terapia anticoagulante iniziale con eparina (anche in caso di infarto venoso emorragico).
- Successivamente anticoagulanti orali diretti (DOAC) o warfarin, per almeno 3 mesi (durata variabile secondo condizioni cliniche).
Prognosi
- Prognosi generalmente favorevole
- circa l'80% dei pazienti ottiene un buon recupero funzionale
- comunque una quota non trascurabile di pazienti (10-15%) va incontro a morte o disabilità permanente
- Anche i pazienti con buon recupero funzionale
- possono lamentare sintomi cronici:
- cefalea
- astenia
- deficit cognitivi
- possono lamentare sintomi cronici:
- Fattori prognostici negativi
- presenza di emorragia intracranica
- il coinvolgimento del sistema venoso profondo
- ridotto livello di coscienza alla presentazione
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