- CARATTERISTICHE GENERALI DEL TUMORE DELLA PROSTATA
- alta incidenza ma bassa mortalità
- sopravvivenza lunga
- terza causa di morte per cancro nei paesi industrializzati
- incidenza elevata nei paesi industrializzati
- mortalità elevata nei paesi in via di sviluppo
- FATTORI DI RISCHIO
- età: picco tra 60-70 anni, raro prima dei 50 anni
- razza: incidenza più elevata negli afroamericani negli Stati Uniti
- altri fattori: dieta, fattori ormonali, familiarità
- SCREENING E DIAGNOSI
- aumento dell'incidenza dopo introduzione del PSA
- PSA: marcatore organo specifico, non cancro specifico
- studi sul PSA: costo/efficienza non ideale
- raccomandazioni per la diagnosi precoce: non dosare il PSA in tutti i pazienti, solo in soggetti selezionati
- protocollo diagnostico:
- esplorazione rettale
- dosaggio del PSA
- biopsia eco guidata
- RM
- TRATTAMENTO
- rischio intermedio o alto
- trattamento radicale (prostatectomia o radioterapia)
- basso rischio
- sorveglianza attiva (biopsia e RM)
- rischio intermedio o alto
- LIMITI DEL PROTOCOLLO DIAGNOSTICO
- specificità e sensibilità non ottimali
- difficoltà nel campionare tumori anteriori
- sottostadiazione di alcuni tumori
- CARATTERISTICHE DEL CARCINOMA DELLA PROSTATA
- Origine: Regione periferica della prostata.
- Localizzazione frequente
- Regioni posteriore e postero-laterale.
- Localizzazione meno frequente
- Zona di transizione
- zona centrale
- Multifocalità: Presenza in più aree contemporaneamente.
- Eterogeneità: Marcata variazione nella forma e struttura delle cellule.
- Grading Gleason: Basato sull'aspetto architetturale, intervallo 2-10.
- Nuovi test proposti
- Identificazione Tumore:
- Minimizzare falsi positivi del PSA.
- Ridurre falsi negativi della biopsia.
- Stadiazione Tumore:
- Migliorare prostatectomia nerve-sparing
- Differenziare tumori indolenti da aggressivi.
- Identificazione Tumore:
- TECNICHE DI IMAGING
- RM MULTIPARAMETRICA
- Utilizzo di campi magnetici ad intensità di 1.5 o 3 T
- con bobine di RF endocavitarie raccomandate nel campo a 1.5T.
- Maggiore sensibilità (80%) quando si combinano T2, DWI e DCE
- soprattutto nella prostata periferica
- Valutazione di parametri come la morfologia (T2)
- sequenze turbospin-echo multiplanari di spessore massimo 3 mm
- migliorano la visualizzazione dell'anatomia/morfologia
- MdC per valutazione dell'angiogenesi tumorale
- sia qualitativa che semiquantitativa
- con potenziamento contrastografico più rapido e marcato nel tessuto tumorale
- sia qualitativa che semiquantitativa
- Vascolarizzazione parenchimale (PERFUSIONE-DCE):
- Sequenza gradient-echo veloce 3D T1W con soppressione del grasso.
- durata di ogni singola fase non superiore a 15 secondi
- un tempo di acquisizione totale non inferiore a 3 minuti.
- Diffusion Weighted Imaging (DWI) e Coefficiente Apparente di Diffusione (ADC):
- valutazione qualitativa e quantitativa dei tessuti.
- tumori appaiono con valori ADC più bassi
- indicando alta cellularità
- valori più bassi di ADC corrispondono a un Gleason Score più alto
- indicando un tumore più aggressivo
- tumori appaiono con valori ADC più bassi
- valutazione qualitativa e quantitativa dei tessuti.
- Utilizzo di campi magnetici ad intensità di 1.5 o 3 T
- ECOGRAFIA E TC
- Ecografia
- ritenuta poco specifica per lo studio del carcinoma della prostata
- limitazioni nella distinzione tra tessuto normale e patologico
- Tomografia Computerizzata (TC)
- considerata meno efficace rispetto alla RM multiparametrica
- Ecografia
- spettroscopia (Spettroscopia nella RM prostatica)
- in passato utilizzata per aumentare accuratezza e specificità
- successivamente abbandonata
- mancanza di miglioramenti rispetto alla sola RM
- in passato utilizzata per aumentare accuratezza e specificità
- RM MULTIPARAMETRICA
- SISTEMA PI-RADS
- Classificazione PI-RADS:
- PI-RADS 1
- esame negativo
- segnale omogeneo in DWI
- alto valore ADC
- PI-RADS 2
- aspetto a banda, non nodulare o a placca
- ipointensità indistinta in ADC
- senza lesioni evidenti in DWI
- PI-RADS 3
- con aspetto più focale/nodulare
- ipointensità in ADC
- lieve iperintensità o isointensità nelle sequenze DWI
- PI-RADS 4
- diametro <15 mm
- ipointensità marcata sull'ADC
- con incremento di segnale nelle sequenze DWI
- PI-RADS 5
- diametro >15 mm
- oppure estensione extraprostatica
- diametro >15 mm
- PI-RADS 1
- Criticità e proposte di modifica:
- viene proposto di abbassare il cut-off tra PI-RADS 4 e 5
- da 15 mm a 10-14 mm
- sia per tumori della zona periferica che della zona di transizione
- da 15 mm a 10-14 mm
- Utilizzo delle sequenze DCE (Dynamic Contrast Enhanced)
- per un eventuale upgrading da PI-RADS 3 a 4 nei tumori della zona di transizione
- viene proposto di abbassare il cut-off tra PI-RADS 4 e 5
- Percentuali di tumore per categoria PI-RADS:
- PI-RADS 3: tumore nel 43% dei casi
- PI-RADS 4: tumore nell’81% dei casi
- PI-RADS 5: tumore nel 90% dei casi
- Sequenze DWI e DCE:
- Le sequenze DWI sono cruciali, soprattutto nella zona periferica
- dove la positività determina un upgrading del tumore
- In caso di lesioni indeterminate
- si ricorre alla sequenza DCE
- per definire il grado di PI-RADS.
- si ricorre alla sequenza DCE
- Le sequenze DWI sono cruciali, soprattutto nella zona periferica
- Sensibilità della RM Multiparametrica:
- La RM multiparametrica, combinando T2, DWI e DCE, raggiunge l'80% di sensibilità, specialmente nella prostata periferica
- Rapporto tra ADC e Aggressività Tumorale:
- Valori più bassi di ADC corrispondono a un Gleason Score più alto, indicando un tumore più aggressivo.
- Applicazioni Cliniche:
- Il sistema PI-RADS guida la biopsia, la stadiazione, la valutazione dell'estensione locale del tumore, la mappatura delle lesioni multicentriche, e la valutazione dell'aggressività tumorale.
- È utile anche nella selezione dei pazienti per prostatectomia nerve-sparing
- Il sistema PI-RADS guida la biopsia, la stadiazione, la valutazione dell'estensione locale del tumore, la mappatura delle lesioni multicentriche, e la valutazione dell'aggressività tumorale.
- Trattamento e Stadiazione:
- La presenza di ampio contatto o bulging della capsula prostatica può portare a un trattamento più radicale, preservando, quando possibile, il fascio vascolo-nervoso.
- Classificazione PI-RADS:
- STADIAZIONE LOCOREGIONALE
- Valutazione e staging con RM Prostatica:
- La RM (Risonanza Magnetica) prostatica consente di valutare l'estensione locale della malattia e di guidare la biopsia.
- indirizzare il tipo di intervento chirurgico
- in particolare in relazione al coinvolgimento del fascio vascolo-nervoso
- La RM (Risonanza Magnetica) prostatica consente di valutare l'estensione locale della malattia e di guidare la biopsia.
- Indicatori di invasione e scelta del trattamento:
- La presenza di
- ampio contatto (>11 mm)
- bulging della capsula prostatica
- sono indicatori di sospetto di invasione (MINIMAL EXTRACAPSULAR EXTENSION).
- portano a considerare un trattamento più radicale
- mantenendo però la possibilità di preservare una parte del fascio vascolo-nervoso
- per ridurre il rischio di impotenza funzionale
- mantenendo però la possibilità di preservare una parte del fascio vascolo-nervoso
- portano a considerare un trattamento più radicale
- Nel caso di TUMORI T4
- dove il tumore è fissato o invade le strutture adiacenti
- le vescichette seminali
- lo sfintere esterno
- il retto
- la vescica
- i muscoli elevatori
- la parete pelvica
- il trattamento è più complesso e invasivo
- dove il tumore è fissato o invade le strutture adiacenti
- La presenza di
- Obiettivi della stadiazione locoregionale:
- valutare l'estensione locale del tumore
- i suoi rapporti con
- la capsula
- le vescichette seminali
- i suoi rapporti con
- "Mappare" le lesioni
- in presenza di un tumore multicentrico
- valutare l'aggressività tumorale
- selezionare i pazienti candidabili per prostatectomia nerve-sparing
- valutare l'estensione locale del tumore
- Identificare TUMORI "INAPPARENTI" (T1)
- non sono palpabili
- né valutabili all'imaging
- ma riconosciuti solo attraverso la biopsia
- Valutazione e staging con RM Prostatica:
- Guida alla biopsia e intervento chirurgico
- Biopsia:
- Biopsia a Saturazione
- Tradizionalmente si effettuavano 12 prelievi
- sostituita da tecniche più avanzate.
- Tradizionalmente si effettuavano 12 prelievi
- Fusion Biopsy
- combina la risonanza magnetica (RM) con l'ecografia (ECO) per mirare con precisione la biopsia
- permette di identificare meglio le aree sospette
- aumentare l'accuratezza della biopsia
- combina la risonanza magnetica (RM) con l'ecografia (ECO) per mirare con precisione la biopsia
- Biopsia RM Guidata
- biopsia guidata direttamente dalla RM
- fornisce una localizzazione accurata delle lesioni sospette
- biopsia guidata direttamente dalla RM
- Biopsia a Saturazione
- Intervento Chirurgico:
- L'obiettivo primario dell'intervento chirurgico è preservare il fascio neurovascolare
- per mantenere le funzioni sessuali e urinarie del paziente.
- Tipologie di Resezione:
- Resezione Intrafasciale
- avviene all'interno del fascio neurovascolare, cercando di preservare la maggior parte delle strutture nervose.
- Resezione Interfasciale
- avviene tra i fasci neurovascolari
- Resezione Extrafasciale
- avviene all'esterno del fascio neurovascolare
- può essere necessaria in caso di tumori più estesi
- avviene all'esterno del fascio neurovascolare
- Resezione Intrafasciale
- La scelta del tipo di resezione dipende dall'estensione del tumore e dalla sua localizzazione
- valutata tramite le sequenze T2 pesate nella RM
- che forniscono una buona visualizzazione dell'anatomia prostatica
- valutata tramite le sequenze T2 pesate nella RM
- L'obiettivo primario dell'intervento chirurgico è preservare il fascio neurovascolare
- Biopsia:
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