Tumore alla prostata

Neoplasia malignaProstata

  1. CARATTERISTICHE GENERALI DEL TUMORE DELLA PROSTATA
    • alta incidenza ma bassa mortalità
    • sopravvivenza lunga
    • terza causa di morte per cancro nei paesi industrializzati
      • incidenza elevata nei paesi industrializzati
      • mortalità elevata nei paesi in via di sviluppo
  2. FATTORI DI RISCHIO
    • età: picco tra 60-70 anni, raro prima dei 50 anni
    • razza: incidenza più elevata negli afroamericani negli Stati Uniti
    • altri fattori: dieta, fattori ormonali, familiarità
  3. SCREENING E DIAGNOSI
    • aumento dell'incidenza dopo introduzione del PSA
    • PSA: marcatore organo specifico, non cancro specifico
    • studi sul PSA: costo/efficienza non ideale
    • raccomandazioni per la diagnosi precoce: non dosare il PSA in tutti i pazienti, solo in soggetti selezionati
    • protocollo diagnostico:
      • esplorazione rettale
      • dosaggio del PSA
      • biopsia eco guidata
      • RM
  4. TRATTAMENTO
    • rischio intermedio o alto
      • trattamento radicale (prostatectomia o radioterapia)
    • basso rischio
      • sorveglianza attiva (biopsia e RM)
  5. LIMITI DEL PROTOCOLLO DIAGNOSTICO
    • specificità e sensibilità non ottimali
    • difficoltà nel campionare tumori anteriori
    • sottostadiazione di alcuni tumori
  6. CARATTERISTICHE DEL CARCINOMA DELLA PROSTATA
    • Origine: Regione periferica della prostata.
    • Localizzazione frequente
      • Regioni posteriore e postero-laterale.
    • Localizzazione meno frequente
      • Zona di transizione
      • zona centrale
    • Multifocalità: Presenza in più aree contemporaneamente.
    • Eterogeneità: Marcata variazione nella forma e struttura delle cellule.
    • Grading Gleason: Basato sull'aspetto architetturale, intervallo 2-10.
  7. Nuovi test proposti
    • Identificazione Tumore:
      • Minimizzare falsi positivi del PSA.
      • Ridurre falsi negativi della biopsia.
    • Stadiazione Tumore:
      • Migliorare prostatectomia nerve-sparing​​
      • Differenziare tumori indolenti da aggressivi.
  8. TECNICHE DI IMAGING
    • RM MULTIPARAMETRICA
      • Utilizzo di campi magnetici ad intensità di 1.5 o 3 T
        • con bobine di RF endocavitarie raccomandate nel campo a 1.5T.
      • Maggiore sensibilità (80%) quando si combinano T2, DWI e DCE
        • soprattutto nella prostata periferica​​
      • Valutazione di parametri come la morfologia (T2)
      • sequenze turbospin-echo multiplanari di spessore massimo 3 mm
        • migliorano la visualizzazione dell'anatomia/morfologia​​
      • MdC per valutazione dell'angiogenesi tumorale
        • sia qualitativa che semiquantitativa
          • con potenziamento contrastografico più rapido e marcato nel tessuto tumorale​​
      • Vascolarizzazione parenchimale (PERFUSIONE-DCE):
        • Sequenza gradient-echo veloce 3D T1W con soppressione del grasso.
        • durata di ogni singola fase non superiore a 15 secondi
          • un tempo di acquisizione totale non inferiore a 3 minuti​​.
      • Diffusion Weighted Imaging (DWI) e Coefficiente Apparente di Diffusione (ADC):
        • valutazione qualitativa e quantitativa dei tessuti.
          • tumori appaiono con valori ADC più bassi
            • indicando alta cellularità​​
            • valori più bassi di ADC corrispondono a un Gleason Score più alto
              • indicando un tumore più aggressivo​​
    • ECOGRAFIA E TC
      • Ecografia
        • ritenuta poco specifica per lo studio del carcinoma della prostata
        • limitazioni nella distinzione tra tessuto normale e patologico
      • Tomografia Computerizzata (TC)
        • considerata meno efficace rispetto alla RM multiparametrica
    • spettroscopia (Spettroscopia nella RM prostatica)
      • in passato utilizzata per aumentare accuratezza e specificità
        • successivamente abbandonata
        • mancanza di miglioramenti rispetto alla sola RM​​
  9. SISTEMA PI-RADS
    • Classificazione PI-RADS:
      • PI-RADS 1
        • esame negativo
        • segnale omogeneo in DWI
        • alto valore ADC
      • PI-RADS 2
        • aspetto a banda, non nodulare o a placca
        • ipointensità indistinta in ADC
        • senza lesioni evidenti in DWI
      • PI-RADS 3
        • con aspetto più focale/nodulare
        • ipointensità in ADC
        • lieve iperintensità o isointensità nelle sequenze DWI
      • PI-RADS 4
        • diametro <15 mm
        • ipointensità marcata sull'ADC
        • con incremento di segnale nelle sequenze DWI
      • PI-RADS 5
        • diametro >15 mm
          • oppure estensione extraprostatica​​
    • Criticità e proposte di modifica:
      • viene proposto di abbassare il cut-off tra PI-RADS 4 e 5
        • da 15 mm a 10-14 mm
          • sia per tumori della zona periferica che della zona di transizione
      • Utilizzo delle sequenze DCE (Dynamic Contrast Enhanced)
        • per un eventuale upgrading da PI-RADS 3 a 4 nei tumori della zona di transizione​​
    • Percentuali di tumore per categoria PI-RADS:
      • PI-RADS 3: tumore nel 43% dei casi
      • PI-RADS 4: tumore nell’81% dei casi
      • PI-RADS 5: tumore nel 90% dei casi​​
    • Sequenze DWI e DCE:
      • Le sequenze DWI sono cruciali, soprattutto nella zona periferica
        • dove la positività determina un upgrading del tumore
      • In caso di lesioni indeterminate
        • si ricorre alla sequenza DCE
          • per definire il grado di PI-RADS​​.
    • Sensibilità della RM Multiparametrica:
      • La RM multiparametrica, combinando T2, DWI e DCE, raggiunge l'80% di sensibilità, specialmente nella prostata periferica​​
    • Rapporto tra ADC e Aggressività Tumorale:
      • Valori più bassi di ADC corrispondono a un Gleason Score più alto, indicando un tumore più aggressivo​​.
    • Applicazioni Cliniche:
      • Il sistema PI-RADS guida la biopsia, la stadiazione, la valutazione dell'estensione locale del tumore, la mappatura delle lesioni multicentriche, e la valutazione dell'aggressività tumorale.
        • È utile anche nella selezione dei pazienti per prostatectomia nerve-sparing​​
    • Trattamento e Stadiazione:
      • La presenza di ampio contatto o bulging della capsula prostatica può portare a un trattamento più radicale, preservando, quando possibile, il fascio vascolo-nervoso​​.
  10. STADIAZIONE LOCOREGIONALE
    • Valutazione e staging con RM Prostatica:
      • La RM (Risonanza Magnetica) prostatica consente di valutare l'estensione locale della malattia e di guidare la biopsia.
        • indirizzare il tipo di intervento chirurgico
        • in particolare in relazione al coinvolgimento del fascio vascolo-nervoso​​
    • Indicatori di invasione e scelta del trattamento:
      • La presenza di
        • ampio contatto (>11 mm)
        • bulging della capsula prostatica
        • sono indicatori di sospetto di invasione (MINIMAL EXTRACAPSULAR EXTENSION).
          • portano a considerare un trattamento più radicale
            • mantenendo però la possibilità di preservare una parte del fascio vascolo-nervoso
              • per ridurre il rischio di impotenza funzionale
      • Nel caso di TUMORI T4
        • dove il tumore è fissato o invade le strutture adiacenti
          • le vescichette seminali
          • lo sfintere esterno
          • il retto
          • la vescica
          • i muscoli elevatori
          • la parete pelvica
        • il trattamento è più complesso e invasivo​​
    • Obiettivi della stadiazione locoregionale:
      • valutare l'estensione locale del tumore
        • i suoi rapporti con
          • la capsula
          • le vescichette seminali
      • "Mappare" le lesioni
        • in presenza di un tumore multicentrico
      • valutare l'aggressività tumorale
      • selezionare i pazienti candidabili per prostatectomia nerve-sparing​​
    • Identificare TUMORI "INAPPARENTI" (T1)
      • non sono palpabili
      • né valutabili all'imaging
      • ma riconosciuti solo attraverso la biopsia​​
  11. Guida alla biopsia e intervento chirurgico
    • Biopsia:
      • Biopsia a Saturazione
        • Tradizionalmente si effettuavano 12 prelievi
          • sostituita da tecniche più avanzate.
      • Fusion Biopsy
        • combina la risonanza magnetica (RM) con l'ecografia (ECO) per mirare con precisione la biopsia
          • permette di identificare meglio le aree sospette
          • aumentare l'accuratezza della biopsia
      • Biopsia RM Guidata
        • biopsia guidata direttamente dalla RM
          • fornisce una localizzazione accurata delle lesioni sospette
    • Intervento Chirurgico:
      • L'obiettivo primario dell'intervento chirurgico è preservare il fascio neurovascolare
        • per mantenere le funzioni sessuali e urinarie del paziente.
      • Tipologie di Resezione:
        • Resezione Intrafasciale
          • avviene all'interno del fascio neurovascolare, cercando di preservare la maggior parte delle strutture nervose.
        • Resezione Interfasciale
          • avviene tra i fasci neurovascolari
        • Resezione Extrafasciale
          • avviene all'esterno del fascio neurovascolare
            • può essere necessaria in caso di tumori più estesi
      • La scelta del tipo di resezione dipende dall'estensione del tumore e dalla sua localizzazione
        • valutata tramite le sequenze T2 pesate nella RM
          • che forniscono una buona visualizzazione dell'anatomia prostatica​​

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