Ugurol

Farmaco

Ugurol - Soluzione (uso Interno) è un farmaco a base del principio attivo Acido Tranexamico, appartenente alla categoria degli Antiemorragici antifibrinolitici e nello specifico Aminoacidi. E' commercializzato in Italia dall'azienda Mylan Italia S.r.l..

Ugurol - Soluzione (uso Interno) può essere prescritto con Ricetta RR - medicinali soggetti a prescrizione medica.


Confezioni

Ugurol 500 mg/5 ml soluzione iniettabile per uso endovenoso, orale o locale 6 fiale

Informazioni commerciali sulla prescrizione

Titolare: Rottapharm S.p.A.
Concessionario: Mylan Italia S.r.l.
Ricetta: RR - medicinali soggetti a prescrizione medica
Classe: A
Principio attivo: Acido Tranexamico
Gruppo terapeutico: Antiemorragici antifibrinolitici
ATC: B02AA02 - Acido tranexamico
Forma farmaceutica: soluzione (uso interno)

Indicazioni

Prevenzione e trattamento di emorragie dovute a fibrinolisi generalizzata o locale negli adulti e nei bambini a partire da un anno.
Le indicazioni specifiche sono:
  • emorragie causate da fibrinolisi generalizzata o locale come:
    • menorragia e metrorragia,
    • sanguinamento gastrointestinale,
    • disturbi emorragici urinari, in seguito a chirurgia prostatica o procedure chirurgiche a carico delle vie urinarie;
  • chirurgia otorinolaringoiatrica (adenoidectomia, tonsillectomia, estrazioni dentali);
  • chirurgia ginecologica o disturbi ostetrici;
  • chirurgia toracica e addominale e altri grandi interventi chirurgici come chirurgia cardiovascolare;
  • gestione dell'emorragia dovuta a somministrazione di un fibrinolitico.

Posologia

Posologia
Somministrazione per via endovenosa
Adulti
Salvo diverse prescrizioni, si raccomandano le seguenti dosi:
  1. trattamento standard della fibrinolisi locale:
    da 0,5 g (1 fiala da 5 ml) a 1 g (2 fiale da 5 ml) di Acido Tranexamico tramite iniezione endovenosa lenta (=1 ml/minuto) due o tre volte al giorno
  2. trattamento standard della fibrinolisi generalizzata:
    1 g (2 fiale da 5 ml) di acido tranexamico tramite iniezione endovenosa lenta (=1 ml/minuto) ogni 6-8 ore, pari a 15 mg/kg peso corporeo.
Insufficienza renale
In caso di insufficienza renale che può comportare un rischio di accumulo, l'uso dell'acido tranexamico è controindicato nei pazienti con insufficienza renale grave (vedere paragrafo 4.3). Per i pazienti con insufficienza renale da lieve a moderata, la dose dell'acido tranexamico deve essere ridotta in base al livello di creatinina sierica.

 

Creatinina sierica
Dose ev
Somministrazione
μmol/l
mg/10 ml
120 - 249
1,35 – 2,82
10 mg/kg peso corporeo
Ogni 12 ore
250 - 500
2,82 – 5,65
10 mg/kg peso corporeo
Ogni 24 ore
> 500
> 5,65
5 mg/kg peso corporeo
Ogni 24 ore

 

Insufficienza epatica
Non sono necessari aggiustamenti della dose nei pazienti con insufficienza epatica.
Popolazione pediatrica
Nei bambini a partire da un anno, per le attuali indicazioni approvate descritte al paragrafo 4.1, la dose è intorno ai 20 mg/kg/giorno. Tuttavia esistono pochi dati sull'efficacia, la posologia e la sicurezza per tali indicazioni.
Non esistono valutazioni esaustive sull'efficacia, la posologia e la sicurezza dell'acido tranexamico nei bambini sottoposti a chirurgia cardiaca. I dati attualmente disponibili sono limitati e sono esposti al paragrafo 5.1.
Anziani
Non è necessario ridurre la dose a meno che non vi sia comprovata insufficienza renale.
Somministrazione per via orale
Adulti
  • Profilassi
    Nel caso si assuma la soluzione per via orale, diluendo il contenuto della fiala con poca acqua zuccherata, le posologie giornaliere sono di 1½-2 fiale di Ugurol da 500 mg, iniziando la somministrazione almeno 1 giorno prima dell'intervento e proseguendo il trattamento per un periodo non inferiore a 3-4 giorni dopo l'atto operatorio.
  • Terapia
    Nel caso si assuma la soluzione per via orale, diluendo il contenuto della fiala in poca acqua zuccherata, le posologie giornaliere sono di 1-2 fiale di Ugurol da 500 mg 3 volte al giorno oppure di ½-1 fiala di Ugurol da 500 mg 6 volte al giorno.
La somministrazione per via orale è indicata in particolare:
  • nelle manifestazioni emorragiche insorgenti in medicina interna, in otorinolaringoiatria ed in odontoiatria;
  • per la preparazione di interventi chirurgici in cui si presume possano insorgere emorragie da attivazione plasminica;
  • nelle ipermenorree;
  • nei gemizi in ginecologia;
  • per il mantenimento di terapie iniziate per via endovenosa allo scopo di impedire recidive dell'emorragia.
Popolazione pediatrica
I dati sull'efficacia, sulla posologia e sulla sicurezza per le indicazioni attualmente approvate, come descritto al paragrafo 4.1, sono limitati.
  • Profilassi
    Somministrare la soluzione per via orale alla dose giornaliera di 5-10 mg/kg iniziando la somministrazione almeno 1 giorno prima dell'intervento e proseguendo il trattamento per un periodo non inferiore a 3-4 giorni dopo l'atto operatorio.
  • Terapia
    Somministrare la soluzione per via orale alla dose di 10-20 mg/kg 3 volte al giorno oppure di 5-10 mg/kg 6 volte pro die.
    Per assumere la soluzione per via orale, il contenuto della fiala va diluito in poca acqua zuccherata.
Somministrazione per applicazione locale
Si ricorre di norma al contenuto di 1 fiala che va versato direttamente sulla sede dell'emorragia o applicato mediante tampone di garza previamente imbevuto.
L'applicazione locale diretta o mediante tamponi di garza, previamente imbevuti di soluzione è indicata soprattutto nelle emorragie a livello oro-rino-faringeo in cui si desideri ottenere una rapida emostasi.
Modo di somministrazione
a) Per via endovenosa
La somministrazione deve avvenire obbligatoriamente tramite iniezione endovenosa lenta.
b) Per via orale
La soluzione è indicata soprattutto nei bambini o in pazienti con difficoltà di deglutizione. Il contenuto della fiala va diluito in poca acqua zuccherata.
c) Per applicazione locale
Il contenuto della fiala va versato direttamente sulla sede dell'emorragia o applicato mediante tampone di garza previamente imbevuto.
Per le istruzioni per l'apertura della fiala vedere paragrafo 6.6.

Controindicazioni

  • Ipersensibilità al principio attivo o a uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
  • Trombosi venosa o arteriosa acuta (vedere paragrafo 4.4).
  • Condizioni fibrinolitiche dovute a coagulopatia da consumo ad eccezione dei casi in cui vi sia attivazione predominante del sistema fibrinolitico con sanguinamento grave acuto (vedere paragrafo 4.4).
  • Insufficienza renale grave (rischio di accumulo).
  • Anamnesi di convulsioni.
  • Iniezione intratecale e intraventricolare, applicazione intracerebrale (rischio di edema cerebrale e di convulsioni).

Avvertenze speciali e precauzioni di impiego

Le indicazioni e il modo di somministrazione sopra riportati devono essere rigorosamente osservati:
  • le iniezioni endovenose devono essere effettuate lentamente
  • l'Acido Tranexamico non deve essere somministrato per via intramuscolare.
Convulsioni
Sono stati riportati casi di convulsioni in associazione al trattamento con l'acido tranexamico. Negli interventi chirurgici di bypass aortocoronarico (CABG), la maggior parte dei casi si è verificata in seguito a iniezione endovenosa (ev) di dosi elevate di acido tranexamico. Rispettando le dosi minori raccomandate di acido tranexamico, l'incidenza di convulsioni post-operatorie era la stessa dei pazienti non trattati.
Disturbi visivi
Si deve prestare attenzione ai possibili disturbi visivi, tra cui compromissione della visione, visione offuscata, visione alterata dei colori e, se necessario, il trattamento deve essere interrotto. In caso di uso prolungato dell'acido tranexamico soluzione per iniezione, si raccomandano regolari visite oftalmologiche (esami oculistici compresi acuità visiva, visione dei colori, fondo oculare, campo visivo, ecc). In caso di cambiamenti oftalmologici patologici, in particolare con le patologie della retina, il medico deve decidere, dopo aver consultato uno specialista, sulla necessità di un uso prolungato dell'acido tranexamico soluzione per iniezione in ciascun singolo caso.
Ematuria
In caso di ematuria dalle vie urinarie superiori, esiste il rischio di ostruzione uretrale.
Funzionalità renale compromessa e rischio di accumulo
Esiste il rischio di accumulo con somministrazione endovenosa in pazienti con funzionalità renale compromessa (insufficienza renale da lieve a moderata); è raccomandato l'aggiustamento della dose dell'acido tranexamico, che deve essere ridotta in base al livello di creatinina sierica (vedere paragrafo 4.2).
Eventi tromboembolici
Prima di usare l'acido tranexamico, devono essere considerati i fattori di rischio della patologia tromboembolica. Nei pazienti con anamnesi di patologie tromboemboliche o in quelli con un'elevata incidenza di eventi tromboembolici nell'anamnesi familiare (pazienti ad alto rischio di trombofilia), l'acido tranexamico soluzione per iniezione deve essere somministrato solo se espressamente indicato dal medico, dopo aver consultato un esperto in emostaseologia e sotto stretta supervisione medica (vedere paragrafo 4.3).
L'acido tranexamico deve essere somministrato con cautela nei pazienti che assumono contraccettivi orali a causa dell'aumento del rischio di trombosi (vedere paragrafo 4.5).
Coagulazione intravascolare disseminata
I pazienti con coagulazione intravascolare disseminata (CID) nella maggior parte dei casi non possono essere trattati con l'acido tranexamico (vedere paragrafo 4.3). Se si decide di somministrare l'acido tranexamico, ciò deve avvenire solo nei pazienti in cui vi sia un'attivazione predominante del sistema fibrinolitico con sanguinamento grave acuto. Di norma il profilo ematologico si avvicina a quanto segue: tempo ridotto di lisi del coagulo di euglobulina; tempo di protrombina prolungato; livelli plasmatici ridotti di fibrinogeno, fattori V e VIII, fibrinolisina da plasminogeno e alfa-2 macroglobulina; normali livelli plasmatici del complesso protrombinico, ovvero fattori II (protrombina), VIII e X; livelli plasmatici elevati dei prodotti di degradazione del fibrinogeno; normale conta piastrinica. Quanto sopra descritto presuppone che la patologia di base non modifichi di per sé i vari elementi di tale profilo. In questi casi acuti una singola dose da 1 g di acido tranexamico di solito è sufficiente per controllare il sanguinamento. La somministrazione dell'acido tranexamico nella CID deve essere presa in considerazione solo se sono disponibili adeguate strumentazioni di laboratorio ematologico e in presenza di personale esperto.
Insufficienza renale acuta nel contesto della gestione dell'emorragia postpartum
Casi di danno renale acuto (compresa necrosi corticale) sono stati riportati con l'uso di acido tranexamico a dosi> 2 g (dosi totali) nel trattamento dell'emorragia postpartum.
In quanto una relazione causale tra acido tranexamico e danno renale acuto non può essere esclusa, si raccomanda cautela nell'uso di dosi> 2 g (dosi totali) di acido tranexamico nell'emorragia postpartum.

Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione

Non sono stati effettuati studi sulle interazioni. Il trattamento concomitante con anticoagulanti può avvenire solo sotto la stretta supervisione di un medico con esperienza in questo campo. I medicinali che agiscono sull'emostasi devono essere somministrati con cautela nei pazienti trattati con l'acido tranexamico. Esiste il rischio teorico di un potenziale aumento di formazione di trombi, come avviene con gli estrogeni. In alternativa, l'azione antifibrinolitica del medicinale può essere antagonizzata con farmaci trombolitici.

Fertilità, gravidanza e allattamento

Le donne potenzialmente fertili devono usare contraccettivi efficaci durante il trattamento.
Gravidanza
Non esistono sufficienti dati clinici sull'uso dell'Acido Tranexamico nelle donne in stato di gravidanza. Di conseguenza, anche se studi su animali non riportano effetti teratogeni, come precauzione di impiego, non si raccomanda l'uso dell'acido tranexamico durante il primo trimestre di gravidanza. Dati clinici limitati sull'uso di acido tranexamico in diverse condizioni emorragiche durante il secondo e il terzo trimestre di gravidanza non hanno riportato un effetto deleterio per il feto. L'acido tranexamico può essere usato durante la gravidanza solo se i benefici attesi giustificano il potenziale rischio.
Allattamento
L'acido tranexamico è escreto nel latte materno, perciò l'allattamento non è raccomandato.
Fertilità
Non esistono dati clinici sugli effetti dell'acido tranexamico sulla fertilità.

Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari

Non sono stati effettuati studi sulla capacità di guidare veicoli e di usare macchinari. L'Acido Tranexamico può provocare disturbi visivi, tra cui visione alterata dei colori, che possono influenzare la capacità di guidare e di utilizzare macchinari.

Effetti indesiderati

Le reazioni avverse al farmaco riferite all'interno di studi clinici e sulla base delle esperienze successive all'immissione in commercio sono elencate di seguito secondo la classificazione per sistemi e organi.
Tabella con l'elenco delle reazioni avverse
Le reazioni avverse segnalate sono inserite nella tabella riportata di seguito e sono elencate in base alla classificazione primaria per sistemi e organi secondo MedDRA. All'interno di ciascuna classe per sistemi ed organi, le reazioni avverse sono classificate per frequenza. All'interno di ciascuna categoria di frequenza, le reazioni avverse sono riportate in ordine decrescente di gravità. Le categorie di frequenza vengono definite come segue: molto comune (≥1/10); comune(≥1/100 <1/10); non comune (≥1/1000 <1/100); non nota (la frequenza non può essere stimata sulla base dei dati disponibili).
Classificazione per sistemi e organi secondo MedDRA
Frequenza
Effetti indesiderati
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
Non comune
- Dermatite allergica
Patologie gastrointestinali
Comune
-Diarrea
-Vomito
-Nausea
Patologie del sistema nervoso
Non nota
- Convulsioni, in particolare in caso di uso scorretto (vedere paragrafi 4.3 e 4.4)
Patologie dell'occhio
Non nota
- Disturbi visivi, tra cui visione alterata dei colori
Patologie vascolari
Non nota
- Malessere associato a ipotensione con o senza perdita di coscienza (di solito in seguito a un'iniezione endovenosa troppo rapida, eccezionalmente dopo somministrazione orale)
- Trombosi arteriosa o venosa in qualsiasi sito
Disturbi del sistema immunitario
Non nota
- Reazioni di ipersensibilità, inclusa anafilassi
Patologie renali e urinarie - necrosi corticale renale, acuta *
* Casi di danno renale acuto (compresa necrosi corticale) sono stati riportati con l'uso di Acido Tranexamico a dosi> 2 g (dosi totali) nel trattamento dell'emorragia postpartum
Segnalazione delle reazioni avverse sospette
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.

Sovradosaggio

Non sono stati riportati casi di sovradosaggio.
I segni e i sintomi possono essere vertigine, cefalea, ipotensione e convulsioni. È stato dimostrato che le convulsioni tendono a verificarsi con maggiore frequenza all'aumentare della dose.
La gestione del sovradosaggio deve consistere in una terapia di supporto.

Scadenza

5 anni

Conservazione

Nessuna

Elenco degli eccipienti

Acqua per preparazioni iniettabili.

Farmaci Equivalenti

I farmaci equivalenti di Ugurol - Soluzione (uso Interno) a base di Acido Tranexamico sono: Acido Tranexamico AurobindoTranex - CapsulaTranex - Soluzione (uso Interno)

Foglietto Illustrativo



Raccolta di immagini

Non sono state rilevate immagini associate all'espressione "Ugurol"
puoi provare a cercare con un'altra parola chiave oppure consultare l'Atlante di Radnote